Dopo la vittoria del No al referendum:
- Sarà mantenuto il Bicameralismo perfetto/paritario e il Senato non sarà modificato
- Sarà mantenuto il CNEL
- Le Province e le Regioni manterranno gli stessi poteri
- Matteo Renzi si è dimesso dal suo incarico di Presidente del Consiglio.
Ora si pensa a due alternative per la guida del paese: un governo tecnico o nuove elezioni.
La Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nomini un nuovo Presidente del Consiglio, quindi sarà lui a scegliere il premier dei prossimi mesi.
In ogni caso gli italiani torneranno presto alle urne per eleggere un nuovo parlamento.
Ma la precedente legge elettorale, il Porcellum, è stata dichiarata incostituzionale (illegittima) dalla Corte Costituzionale nel 2014.
Quindi per andare a votare serve l’approvazione di una nuova legge elettorale: l’Italicum, che è ancora incompleta.
Certo è che nei prossimi giorni avremo un nuovo Presidente del Consiglio;
I nomi che sono stati fatti nelle ultime ore sono, per il governo tecnico:
Laura Boldrini, attuale presidente della Camera dei deputati
Pietro Grasso, attuale presidente del Senato
Pier Carlo Padoan, attuale Ministro dell’Economia
Graziano Del Rio, attuale Ministro delle infrastrutture.
Per le nuove elezioni ciascun partito invece proporrà un suo esponente come candidato.
Il Partito Democratico lo eleggerà tramite le sue primarie (Renzi è il favorito), Il MoVimento 5 stelle probabilmente candiderà Luigi Di Maio e a destra invece vi sono tre possibili leader: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Si attende il futuro.
Troverei perlomeno sconveniente che venisse nominato un nuovo presidente del consiglio contiguo a quello dello schieramento che il popolo italiano ha detto di non volere con quasi il 60%dei voti. Padoan sarebbe giusto che restasse all’economia per non interrompere le complicate relazioni che sono state avviate da questo governo. Seguendo sempre la volontà popolare, la legge elettorale coerente con la situazione politica attuale dovrebbe essere scritta assieme a tutti i partiti rappresentati in parlamento. Se si vuole fare un lavoro che rispetti la democrazia, ogni partito dovrebbe esprimere lo stesso numero di partecipanti sia che il partito sia grande che piccolo, in quanto si stanno scrivendo le regole del gioco e il partito piccolo non è detto che domani non sia un partito grande e viceversa, per cui le tutele e la democraticità devono essere espresse come se fossero valide per sempre al di là delle maggioranze del momento. Sogni.? Forse, ma la Costituzione scritta nel 46 ci ha portato fino qui senza conflitti particolarmente forti e il popolo italiano ha dimostrato più volte di saperla difendere.
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’ha ribloggato su MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI.
"Mi piace""Mi piace"